I romanzi più famosi

IT

Ottobre 1957. Una misteriosa entità multiforme si risveglia da un letargo di 27 anni trascorso nelle viscere della città di Derry, nel Maine, e assume la forma del clown Pennywise. Il primo incontro avviene con un bambino di sei anni, George Denbrough, che sta tentando di recuperare una barchetta di carta da un canale di scolo. Pennywise avvicina George al tombino per rendergli la barchetta, poi lo uccide brutalmente divorandogli il braccio sinistro.

A giugno Ben Hanscom, un ragazzo obeso, viene attaccato dalla banda di bulli locali, capitanata da Henry Bowers (che incide sulla pancia di Ben una H). Ben si salva inoltrandosi nelle lande, dove fa conoscenza con l’ipocondriaco Eddie Kaspbrak e Bill Denbrough, il balbuziente fratello maggiore di Georgie. I tre ragazzi stringono amicizia con altri due ragazzi, l’irruento Richie Tozier e l’ebreo Stan Uris, e una ragazza, Beverly Marsh, con i quali formano il gruppo dei “Perdenti”. Presto si rendono conto che ciascuno di loro ha avuto un incontro personale con It: a Ben è apparso come un clown-mummia sulla superficie del fiume, a Eddie come un vagabondo lebbroso, a Bill come Georgie nell’album sanguinante di quest’ultimo, a Richie come la statua animata del boscaiolo Paul Bunyan, a Beverly come le voci dei bambini scomparsi in un lavandino sanguinante e a Stan come i fantasmi dei bambini morti alla cisterna cittadina. Bill e Richie, indagando, visitano una casa abbandonata a Neibolt Street e vengono attaccati da It in forma di licantropo, riuscendo a salvarsi e a rallentarlo immaginando di poterlo ferire con determinati strumenti.

Un giorno, i Perdenti si dirigono ai Barren (una zona disabitata ai confini di Derry) per giocare, ma vengono raggiunti da Henry e dalla sua banda che stanno inseguendo Mike Hanlon, un ragazzino afroamericano. I Perdenti decidono di difendere quest’ultimo e ingaggiano una battaglia a colpi di sassi e petardi contro i bulli, riuscendo a metterli in fuga e accogliendo tra loro Mike, che si unisce al gruppo. Anche quest’ultimo rivela di essere riuscito a sfuggire a It in un’occasione in cui lo aveva attaccato sotto forma di un mostruoso uccello gigante alla fabbrica abbandonata. Anche lui come gli altri è riuscito a respingere It, rintanandosi in una cavità, tirandogli sassi e cocci, ferendolo alle zampe e a un occhio.

It minaccia di morte i Perdenti se proveranno a fermarlo, ma Bill percepisce che ha paura di loro e giura di uccidere il mostro per vendicare Georgie. I Perdenti, sotto consiglio di Ben, si sottopongono a un’antica prova indiana, al termine della quale Richie e Mike scoprono che It esiste da milioni di anni ed è giunto sulla Terra in un non meglio identificato meteorite o su un’astronave (descritta simile a una versione oscura dell’arca dell’alleanza).

Qualche tempo dopo, Eddie viene a sapere dal suo farmacista che la medicina per la sua asma non è altro che un placebo a base di acqua e canfora, pertanto non è davvero malato ma è stato psicologicamente indotto a crederlo dalla madre iperprotettiva. Approfittando di questo momento di debolezza psicologica (si suppone a causa della manipolazione degli eventi di It), viene attaccato e pestato a sangue dalla banda di Henry, che gli spezzano un braccio. Eddie finisce in ospedale e la madre tenta di impedire ai Perdenti di incontrarlo: Eddie riesce però a imporsi per la prima volta ed è libero di vedere i suoi amici .

Il giorno successivo, alla discarica, Beverly assiste casualmente alla morte di Patrick Hockstetter, un sociopatico membro della banda di Henry, il quale viene ucciso da It sotto forma di sanguisughe alate uscenti dal frigorifero abbandonato in cui rinchiudeva degli animali per farli morire. Una delle sensaguisughe aveva attaccato Beverly, ma lei, con la sua micidiale fionda era stata in grado di ucciderla, percependo in quel momento, di avere ferito It, in una delle sue forme. It cerca ancora di minacciare i Perdenti, ma questi ultimi non si lasciano intimidire.

Il gruppo forgia dei proiettili d’argento da delle monete per usarli contro il mostro, basandosi sulle loro conoscenze dai film horror in cui l’argento è il punto debole delle creature mostruose. Poi si dirigono alla casa di Neibolt Street con l’intento di affrontare It. Inizialmente la casa inizia ad ingrandirsi, Bill capisce che It sta cercando di dividerli, ma egli riesce a infrangere le sue illusioni. Qui il gruppo ingaggia uno scontro contro la creatura, che assume nuovamente la forma di licantropo, riuscendo a ferirlo grazie ai proiettili d’argento scagliati da Beverly con una fionda e alla forza congiunta delle loro menti, costringendo il mostro a darsi alla fuga.

Ad agosto It manipola Henry, ormai impazzito, consegnandogli un coltello con cui uccidere il padre abusivo e spingendolo ad andare a cacciare i Perdenti per eliminarli. Beverly è costretta a scappare da casa quando suo padre violento cerca di aggredirla (e probabilmente di abusare sessualmente di lei) in parte a causa dell’influenza di It; dopo essere sfuggita all’uomo e alla banda di Henry, la ragazza si ricongiunge con gli amici e capisce che ormai la creatura ha posto sotto il suo controllo tutta la città e gli adulti per impedire loro di intervenire. I Perdenti si introducono nelle fogne (dove il mostro abita) per affrontarlo in definitiva, inseguiti da Henry e la sua banda. Questi ultimi sono assaliti da It sotto forma di Mostro di Frankenstein e solo Henry riesce a fuggire. Il gruppo raggiunge It, il quale assume la forma delle loro peggiori paure; Bill utilizza un’antica tecnica mistica di cui aveva letto in un libro, il Rito di Chüd, per entrare nella mente di It, riuscendo a sconfiggerlo con l’aiuto di un’entità benevola chiamata la Tartaruga (che aveva protetto i Perdenti fino a quel momento, impedendo loro di essere uccisi). I ragazzi, ritenendo di aver eliminato la creatura, si dirigono verso l’uscita dalle fogne; per riuscirci devono però approfondire il loro legame, quindi Beverly ha un rapporto sessuale con ciascuno dei suoi amici. Una volta fuori i Perdenti suggellano un patto col sangue, giurando di tornare a Derry ad affrontare It nel caso ritorni.

La torre nera 

Jake Chambers è un ragazzo che vive con la madre e il patrigno dopo che il padre è morto in un incidente nei vigili del fuoco. Ultimamente Jake ha degli incubi in cui vede un uomo nero, un pistolero, una torre e delle persone facenti parte di una sorta di setta dove rapiscono dei ragazzi della sua età, mettendoli in un macchinario, dove telepaticamente le menti dei ragazzi generano un’onda che va a colpire la torre. Ogni volta che nei sogni Jake vede la torre colpita, delle piccole scosse di terremoto colpiscono la terra. Per questi sogni Jake viene ritenuto pazzo e fatto visitare, finché un giorno a casa sua arrivano una donna e un uomo che vogliono prendere il ragazzo per portarlo in una clinica psichiatrica, con altri ragazzi. Jake riconosce che quelle due persone sono quelle degli incubi e scappa, inseguito da loro. Successivamente grazie ad un sogno trova una casa abbandonata, dove riesce a trovare un portale per il “Medio-Mondo”, non prima che un demone a protezione della casa lo ostacolasse. Jake entra e si ritrova in una zona deserta e arida. Incamminandosi si imbatte nel pistolero presente nei suoi sogni, Roland di Gilead. Il ragazzo racconta delle sue visioni e il pistolero decide di portarlo con sé, per condurlo ad una tribù di veggenti e scoprire dove si trova l’uomo nero, Walter, uno stregone con poteri telepatici immensi, che ha ucciso il padre di Roland. L’uomo racconta a Jake che la torre nera esiste dall’alba dei tempi ed è ciò che protegge i vari mondi (tra cui il Mondo Cardine, cioè la terra) dalle insidie esterne. Walter attraverso i bambini rapiti, usa le loro menti per generare onde energetiche e danneggiare la torre, in modo da farla cadere e dominare il mondo con i suoi mostri. Arrivati alla tribù, Arra la miglior veggente dice a Jake che lui ha grandi poteri telepatici (chiamato “tocco”) e lo invita a mostrare ciò che ha visto nei sogni. Arra interpreta la mente di Jake e scopre che Walter si trova nelle lande desolate a 6 mesi di viaggio, però la veggente consiglia di utilizzare un portale che loro hanno nella tribù, per arrivare ad una città del mondo cardine e successivamente arrivare dove si trova lo stregone. La popolazione attiva il generatore per il portale, ma Jake e Roland vengono attaccati dagli scagnozzi di Walter, che vengono eliminati da Roland. Entrati nel portale i due si ritrovano a New York, dove Jake decide di ritornare a casa per avvisare la mamma che sta bene, ma Walter è già passato di lì e ha ucciso il patrigno e la mamma di Jake. Disperato, il ragazzo trova conforto nel pistolero che gli insegna il suo credo e gli mostra l’uso della pistola. Mentre Jake e Roland si trovano ad un’armeria a fare rifornimento di pallottole, Walter si proietta telepaticamente e induce Jake ad usare il suo “tocco”, quindi il ragazzo viene rintracciato, preso dagli uomini di Walter e portato al portale per le lande desolate, dove lo stregone lo collega al macchinario. Il potere di Jake è talmente alto che rischia di distruggere la torre; fortunatamente Roland arriva in tempo ed affronta Walter uccidendolo, libera Jake e distrugge il macchinario. Nella scena finale Roland dice a Jake che ora che non ha più niente sulla terra, può venire con lui nel suo mondo.

La storia di Stephen King

L’infanzia

Stephen King è nato il 21 settembre 1947 a Portland, nello Stato del Maine (USA). Suo padre, di origini scozzesiirlandesi nato David Pollock, in seguito modificò il cognome in Donald Edwin King, impiegato della Electrolux, ex capitano della Marina Mercantile dal 1945 nella seconda guerra mondiale. Sua madre, Nellie Ruth Pillsbury King, era una casalinga di modeste origini. Ha un fratellastro maggiore, David Victor, adottato dai coniugi King il 14 settembre 1945.

Nel 1949 il padre, a causa di problemi familiari, uscì per una delle sue passeggiate e non fece più ritorno a casa. Questo evento segnerà profondamente il carattere del futuro scrittore, tanto che è possibile trovare, in numerosi romanzi, il difficile rapporto padre-figlio.

La famiglia iniziò così a spostarsi da un luogo all’altro: si stabilì per brevi periodi in Indiana, a Milwaukee, infine nuovamente nel Maine. La signora Nellie Ruth King in quegli anni e nei successivi fu spesso impegnata per quasi tutto il giorno in diversi lavori come stiratrice in una lavanderia, lavoratrice notturna in una panetteria, commessa e donna delle pulizie. Con il proprio lavoro riuscì comunque ad assicurare ai due figli una buona educazione, guidandoli all’ascolto di buona musica e alla letteratura, dando la possibilità a Stephen di provare a scrivere qualche storia horror. Di quegli anni Stephen King dirà “Non possedemmo mai un’automobile, ma non saltammo mai un pranzo”.

L’infanzia di Stephen King venne segnata, oltre che dall’abbandono del padre, dalla morte di un suo amico. All’età di quattro anni, i due bambini erano impegnati a giocare nei pressi di una ferrovia, quando l’amico del futuro scrittore cadde sulle rotaie e venne travolto dal treno. Stephen, in stato confusionale, ritornò a casa senza ricordare quanto era successo.

La scuola e le prime esperienze in campo letterario

King, iscritto in prima elementare, passò i primi nove mesi malato. Colpito prima dal morbillo, ebbe in seguito problemi con gola e orecchie. Curato da alcuni esperti, si ritirò dalla scuola per volere di sua madre, passando diversi mesi in casa. È durante questo periodo che Stephen inizia a scrivere, copiando interamente fumetti ai quali aggiungeva descrizioni personali. Il suo primo racconto, completamente inventato da lui, trattava di quattro animali magici a bordo di una vecchia macchina, guidati da un enorme coniglio bianco, con il compito di aiutare i bambini.

Durante questo periodo inizia anche a leggere tutto ciò che gli interessa. A dieci anni, dopo avere visto un film sugli extraterrestri, scopre il genere horror. Due anni dopo rinviene nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan PoeH.P. Lovecraft e Richard Matheson, nonché appassionato scrittore. Nel 1960 King invia il suo primo racconto a una rivista, la Spacemen, che si occupava di film di fantascienza, ma il suo scritto non verrà mai pubblicato.

Nel 1959 inizia a scrivere per un piccolo giornale, il Dave’s Rag, giornale prodotto dal fratello maggiore di King in tiratura limitata e distribuito a vicini di casa e coetanei.

All’età di circa dieci anni si stabilisce con la famiglia a Durham, nel Maine. Frequenta la Lisbon Fall High School, nella vicina Lisbon Falls. La sua passione per i film dell’orrore e per la letteratura lo spingeranno a scrivere diversi racconti, spesso delle semplici trasposizioni dei film visti al drive-in. Questi racconti vengono letti fra i suoi amici di scuola, grazie all’utilizzo del ciclostile del Dave’s Rag. Sarà il film Il pozzo e il pendolo tratto dal racconto di Edgar Allan Poe a ispirare King che, tornato a casa, realizzerà una trasposizione dello stesso. Prodotta poi in una quarantina di copie, la vende il giorno successivo a scuola, ma gli insegnanti, una volta scoperto, lo obbligheranno a restituire i soldi.

Dopo due anni alla Lisbon High School viene nominato direttore del giornale scolastico The Drum, in coppia a Danny Emond. Il giornale avrà scarso successo, ma costerà una punizione a Stephen King, che, annoiato dai soliti articoli, ha l’idea di realizzare un giornale umoristico prendendo in giro i vari professori. The village vomit, nuovo nome del giornale, tra gli studenti ha successo, ma costerà a King una punizione di una settimana. Al termine della stessa il giovane scrittore verrà contattato da un vero giornale, il Lisbon Enterprise, settimanale di Lisbon. Inizierà qui a scrivere sugli incontri sportivi, apprendendo tecniche per una buona scrittura.

Nel 1966 venne pubblicato sulla fanzine Comics Review, il suo primo racconto, intitolato “I Was a Teenage Grave Robber”, poi successivamente pubblicato dal curatore editoriale, Marv Wolfman, con il titolo “In a Halfworld of Terror” sulla rivista Tales of Suspense. Rimane l’unica storia scritta da King per una fanzine.

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